MoDem – Fernando Roldán Ferrer

Glorificare il culto dell'immagine e dell'estetica è il mio obiettivo, ancor più che il significato.

Charles Boudelaire

MoDem – Fernando Roldán Ferrer

Il linguaggio che Roberto Zappalà ha elaborato e codificato negli ultimi anni con la sua compagnia.

Il workshop sarà tenuto da Fernando Roldán Ferrer, danzatore della Compagnia Zappalà Danza.  

Il workshop MoDem language, ha come spunto di lavoro i tre testi redatti dallo stesso coreografo “Corpo devoto”, “Corpo etico” e “Corpo istintivo”, ora raccolti in un unico testo OMNIA CORPORA nel quale Roberto Zappalà esplicita considerazioni e riflessioni in relazione al suo approccio alla coreografia.

La sezione più fisica del laboratorio tenuto da Fernando Roldán Ferrer consiste nel potenziare il fisico e la mente attraverso un lavoro muscolare intenso e potente. Il linguaggio MoDem è basato su dei semplici criteri, legati a flussi, ad armonie, che il corpo quotidianamente esercita attraverso una metodologia che tende anche a favorire la contaminazione fra gli esponenti del gruppo di lavoro.

L’animalità del corpo è un elemento essenziale nel lavoro di Zappalà, come l’istinto, in cui si identifica un’apparente imperfezione, istinto e imperfezione, entrambi valori aggiunti del movimento nel vocabolario del coreografo.

Per vedere di cosa si tratta curiosate qui!!

Fernando Roldán Ferrer

Inizia a studiare flamenco e danza spagnola presso il Conservatorio de Música y Danza di Almeria. Nel 2002 riceve una borsa di studio per partecipare al corso di Danza Contemporanea del C.A.D. a Siviglia. Nel 2005, collabora con la Cie.Coline a lstres (Marsiglia). Nel 2006 è selezionato per partecipare al corso di alto perfezionamento della Compagnia Zappalà Danza, “Modem Studio Atelier” a Catania (Italia).  Da allora collabora stabilmente con la Compagnia Zappalà Danza nel ruolo di danzatore, con la compagnia ha danzato in quasi tutte le creazioni degli ultimi 12 anni di Roberto Zappalà. Ha inoltre collaborato in qualità di danzatore con diverse compagnie quali Petranura Danza di Salvatore Romania e Laura Odierna, la Cie. Deja Donné di Simone Sandroni e la Compagnia Ariella Vidach-Aiep di Ariella Vidach e altri.  Insieme a Valeria Zampardi é protagonista del video danza “La demiurge” di Alain El Sakhawi. Inizia la sua sperimentazione coreográfica nel 2011 con “Lui / Lei”, prosegue poi con “Seen / Unseen” (2013) e “Nocturno” (2014).  Nel 2016, inizia la collaborazione artistica con Alessandro Sollima, con cui realizza diverse creazioni, l’ultima “Haeresis”.

Negli ultimi sei anni Fernando ha affiancato Roberto Zappalà in qualità di assistente e di docente del linguaggio MoDem – linguaggio della Compagnia Zappalà Danza.

E’ direttore del percorso MoDem Atelier, prodotto da Scenario Pubblico CZD/Centro Nazionale di Produzione della Danza.

 

 

GO BEYOND

Workshop di Danza Contemporanea e Teatro Fisico

Quattro incontri, ognuno della durata di due giorni, nella pacifica località di Riva del Garda, accolti nella Seesaw House, un luogo dedicato non solo alla danza e all’arte ma anche allo studio, alla ricerca e al lavoro rivolto a coltivare il proprio potenziale e la propria espressività.

La compagnia

La storia di seesaw

Seesaw Project nasce da un incontro, nel 2017, sulle rive del Garda.

Siamo una compagnia che si muove tra danza contemporanea, teatro fisico e musica.

Abbiamo fatto dell’unione un paradigma: ricerchiamo e perpetuiamo lo scambio tra artisti e pubblico attraverso diversi linguaggi.

La compagnia è un sistema aperto che riunisce artisti provenienti da vari campi artistici. Il cuore è composto da sette professionisti, ma si espande e modifica il suo ritmo a seconda del progetto.

Ricerchiamo un’unione tra gesto, messaggio, danza, parole e musica affinché si congiungano in un potente unicum.

Seesaw significa altalena, un gioco semplice che racchiude la nostra identità. Proprio come un’altalena, oscilliamo perennemente, mettendoci in discussione, ma siamo anche stabilmente legati a valori forti come la reciprocità, la profondità, la passione per la ricerca e l’autoironia.